Ritardi di linguaggio
La definizione di ritardo o disturbo del linguaggio in età evolutiva è utilizzata per descrivere quadri clinici molto eterogenei, in cui le difficoltà linguistiche possono manifestarsi in associazione con altre condizioni patologiche (deficit neuromotori, sensoriali, cognitivi e relazionali) oppure isolatamente.
Nel primo caso si parla di disturbi del linguaggio secondari (o associati al disordine primario), mentre nel secondo caso si definiscono “Disturbi specifici del linguaggio” (DSL) i ritardi o disordini del linguaggio ” relativamente puri”, in cui non sono identificabili fattori causali noti.
I DSL possono assumere differenti espressioni, in relazione alle caratteristiche del disturbo:
– Disturbo specifico dell’articolazione e dell’eloquio: sono presenti anomalie nell’articolazione non direttamente attribuibili ad altri deficit (neurologici, sensoriali, anatomici) e anomalie nel contesto d’uso colloquiale del linguaggio.
– Disturbo del linguaggio espressivo: si manifesta con diverse caratteristiche, tra cui la mancanza di produzione di singole parole intorno a due anni, piccole frasi di due parole intorno a tre anni, sviluppo limitato del vocabolario, espressioni di lunghezza ridotta, strutturazione della frase poco evoluta e/o deviante, difficoltà nella fluidità della frase, ritardi o anormalità per i suoni linguistici.
– Disturbo della comprensione del linguaggio: con comprensione verbale marcatamente discrepante con l’età mentale non verbale e capacità di espressione poco evolute e/o devianti.